RECORD























Danilo Correale
Luca De Leva
Giulio Delvè 
Helena Hladilova 
Gemma Noris 
Giovanni Oberti 
Emiliano Pistacchi 
Gian Andrea Poletta 
Andrea Romano 
Manuel Larrazàbal Scan_o 
Namsal Siedlecki

Curated by GUM studio + GAP


Opening 25 september 2012 h 6pm
Fondazione Bevilacqua la Masa, Piazza San Marco, Venice


Non si può scegliere quando avere un idea. La sua inafferrabilità ci impedisce una vera e propria conoscenza dell'atto ideativo. Di fronte al poter pensare c'é una sorta di assenza che obbliga all'attesa.
Essere presenti nell'attimo rivelatore. Nel momento della sua manifestazione, non si sceglie tra le possibilità ma la si lascia essere, la si registra per quello che è.
La scelta, è un azione secondaria. Un idea pura, primaria non necessità di una scelta, si offre compiuta, pronta ad essere colta e tramutata da intuizione a reale. L'attesa dell'arrivo è l'atto creativo stesso.
Avere tutto il tempo del mondo per percepire l'istante che diventa infinito. L'enunciazione di esso, è una necessità vitale. L'arrivo stesso dell'idea è quasi un oggetto, quasi un immagine. La volontà di renderlo compiuto, di registrarlo, è un atto di generosità verso il prossimo.
L'istante rivelatore, assoluto, è anche un istante specifico, sempre diverso. Segno di una differenza. La possibilità di pensare non appartiene a chi la raggiunge poiché possiede la capacità di manifestarsi in ognuno di noi, eppure ogni idea è nella sua essenza specifica e irriducibile ad altre. Segno di questo piuttosto che l'altro, differenziale che evidenzia il mutare dell'esistenza, consapevolezza del nostro stare al mondo.
Record è un tempo specifico, un attimo che appartiene ad uno solo, ognuno ha il proprio. Record è la registrazione diquesto istante, puro, semplice, potenzialmente identico a tutti gli altri nel flusso del tempo e tuttavia unico, irriducibile ai suoi simili.

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One can’t choose when to have an idea. Ungraspable, it eludes even the conscious act of knowing. Before thought begins, there appears a sort of absence, obliging us to wait, to pause. 
To be present in the instant of revelation. In the moment of its manifestation, one doesn’t chose between possibilities, but one lets it be, recording it for what it is. Choice is a secondary action. A pure, primary idea doesn’t necessitate a choice, it offers itself completed, ready to be caught and transformed from intuition into the real. The waiting for its arrival, is the creative act itself.
You have all the time in the world to perceive the instant as it becomes infinite. The enunciation of this, is the only vital necessity. The arrival of the idea as almost an object, almost an image. The will to realize it, to record it, is an act of generosity towards others.
This instant, revelatory and absolute, is also a specific instant, always different. A sign of difference. Thoughts do not belong only to whom they have reached because they posses the capacity to manifest in each of us, yet every idea in its essence is unique and irreducible. A sign of this instead of another, the difference that underlines the changing existence, the awareness of being. 
Record is a specific time, an instant that belongs to each one. This instant, pure, simple, potentially identical to all the others in the flow of time is yet, unique and irreducible.